lunedì 14 gennaio 2013

SINCERITA’ O MENZOGNA: COSA PREFERIRE QUANDO FINISCE UN AMORE?

Mi ami? Ma quanto mi ami? Mi pensi? Ma quanto mi pensi?   Queste frasi riprese da un famosissima pubblicità di alcuni anni fa, racchiudono gran parte dei punti interrogativi che aleggiano nelle storie  d’amore.  Rispondere con sincerità a queste domande è semplice, almeno fino a  quando lo sguardo che rivolgiamo al nostro partner o alle cose che ci accadono è filtrato dagli occhiali rosa tipici dell’innamoramento. 
Cosa accade, invece, quando questo  amore, o  chi da lui è mascherato,  prende una strada diversa,  si  spegne, o addirittura, fin dal principio  “non è mai stato”?  Ricerchiamo l’inganno, continuando magari per convenienza, a nasconderci dietro il dito della menzogna? Continuiamo a giurare grande amore, mentre sentiamo che dentro di noi qualcosa è mutato, anche, a volte, contro la nostra volontà?
Oppure, ci impegniamo scegliendo l’onestà e la sincerità, accettando la situazione e la crisi?
Certamente all’unanimità tutti concordano sul fatto che un rapporto amoroso deve necessariamente  avere alla base parole come autenticità, lealtà, verità, etc. ed è assolutamente vero che spesso la causa dei litigi tra innamorati è riconducibile a piccole bugie, o, forse, a mancate verità. 
Chiediamo e pretendiamo dall’Altro “la Sincerità”,  arrabbiandoci  quando questa ci viene, o immaginiamo, ci venga  negata. Ma ciò che noi desideriamo siamo sempre pronti a donarlo al nostro partner?
Nella rivista “Time” diversi anni fa, fu pubblicato il risultato di una inchiesta, che rilevava che sei persone su dieci giustificano chi, in alcune occasioni, mente; il 58% riteneva giusto mentire ogni tanto ; il 38% sosteneva l’impossibilità della bugia e il 3% si  chiedeva il significato della parola “onesto, un’altra piccolissima percentuale, pari all’1%, credeva che mentire era sempre corretto.
Clark Moustakas, nel suo libro Creative Life (1977), scrive: “Essere onesti in una relazione è spesso difficile e doloroso. Ma nel momento in cui ci si allontana dalla verità, le fibre essenziali dell’essere si distaccano e la persona si trova coinvolta in un processo di inganno: una manipolazione in cui s’impedisce all’altro di scoprire “i veri pensieri e le vere emozioni”. 
Può accadere che con la false verità si impedisca all’Altro la scoperta dei veri pensieri e delle vere emozioni e noi, nel momento in cui ci allontaniamo da quello che proviamo, perdendoci  nell’illusione che “se la verità fa male, è preferibile un bugia” o “se non fa male a nessuno, è meglio mentire” , ci allontaniamo da noi stessi e dai nostri reali bisogni. Come possiamo chiedere agli altri la verità se poi noi, per primi, mentiamo a noi stessi?
Roger  Gould in Transformations (Trasformazioni) (1978) scrive: “ Ogni volta che inganniamo noi stessi causiamo errori di giudizio a cui seguono decisioni sbagliate, con effetti inimmaginabili sulle nostre vite. Ogni volta che mentiamo a noi stessi creiamo nella psiche una lacerazione, dalla quale può entrare il demone dell’ansia inesplicabile davanti alle difficoltà della vita. Gli inganni, studiati per proteggerci, finiscono per farci del male: e più la vita tende a correggerli, più li fortifichiamo” .
Roberta Manca
 Fonte: Leo Buscaglia (2009) La coppia Amorosa, Mondadori

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